Sintesi additiva dei colori
La sintesi additiva si riferisce ai colori primari della luce. Questi colori sono: il rosso, il verde e il blu (R, G, B) presenti nel mezzo e ai due estremi dello spettro della luce visibile. Miscelati fra loro in proporzioni diverse è praticamente possibile ottenere tutti i colori della gamma spettrale. La somma dei tre colori produce "luce bianca".
Sintesi sottrattiva dei colori
La sintesi sottrattiva, si riferisce invece ai colori primari dei pigmenti (i pigmenti sono i coloranti, come ad esempio gli inchiostri). Una caratteristica della materia, e quindi dei pigmenti, è quella di assorbire in maniera selettiva solo alcune lunghezze d'onda della luce e di riflettere le altre. Il colore del pigmento quindi è determinato dalle radiazioni sottratte alla luce bianca, per questo si parla di sintesi sottrattiva. I colori primari della sintesi sottrattiva sono: il ciano, il magenta, il giallo (C, M, Y). Dalla somma di tutti e tre si ottiene il nero. In sintesi sottrattiva, il nero (K) è il risultato della totale sottrazione delle radiazioni colorate riflesse dai pigmenti.
I Monitor
In ambito informatico il monitor viene considerato una periferica di uscita collegata direttamente alla scheda video del PC generalmente tramite connettore.
Da un punto di vista tecnologico i monitor attualmente in uso sono:
CRT: sono i monitor a tubo catodico, ormai obsoleti e riconoscibili per il grosso ingombro.
LCD: sono monitor a matrice di pixel che adottano la tecnologia a cristalli liquidi, molto sottili e ampiamente diffusi.
OLED: sono i nuovissimi monitor che utilizzano sostanza organiche in grado di emettere luce propria e che quindi non richiedono retroilluminazione.
La tecnologia LCD è utilizzata, oltre che per i monitor, anche per realizzare il display delle calcolatrici, degli orologi e di tanti altri dispositivi.
I display LCD possono essere:
Attivi: se il pannello è retroilluminato (come nel caso dei monitor dei computer).
Passivi: se il pannello riflette la luce ambientale (come nel caso delle calcolatrici).
Quando si incontra la dicitura "Monitor a LED" si intende che è utilizzata la tecnologia LCD e la retroilluminazione è ottenuta con una serie di LED invece che con le più ingombranti lampade a neon.
I pannelli a LED sono una cosa ben diversa e sono utilizzati per costruire insegne pubblicitarie o grossi pannelli (anche televisivi) da guardare da lontano.
Nei monitor, i tre colori primari RGB si compongono fisicamente all'interno di ogni pixel, un punto luminoso colorato sulla superficie del monitor stesso, formato da tre subpixel di colore diverso.
La dimensione di ciascun pixel viene solitamente espressa in millimetri ed è detta dot pitch (o anche pixel pitch). Un dot pitch più piccolo determina normalmente un'immagine più nitida, perché significa che c'è un maggior numero di punti in una data area. Generalmente nei monitor per PC il dot pitch varia tra 0,12 mm e 0,39 mm.
La risoluzione di un monitor indica il numero di questi pixel, e di conseguenza la definizione dell’immagine. Esempi di risoluzione sono 800x600, 1024x768, 720p (1280x720), 1080p (1920x1080), 4K (4096x2160).
Per convenzione 720p e 1080p indicano il numero di punti sull'asse verticale mentre 4K indica il numero di pixel sull'asse orizzontale.
La profondità di colore esprime il numero di colori che possono essere visualizzati. Tutti i monitor più recenti ormai supportano almeno una profondità di colore di 24 bit che corrisponde a 16,7 milioni di possibili colori; essa è detta truecolor.
L'aspect ratio (rapporto d'aspetto o formato) indica il rapporto matematico tra la larghezza e l'altezza del monitor (o di un'immagine in generale). I monitor più vecchi (come pure i televisori CRT) avevano un aspect ratio di 4:3 mentre quelli attuali hanno generalmente un aspect ratio di 16:9.
Le risoluzione 1024x768 e 800x600 hanno un aspect ratio di 4:3 (infatti 1024/768 = 800/600 = 4/3 = 1,33) mentre la risoluzione 1920x1080 è 16:9 (infatti 1920/1080 = 16/9 = 1,77).
La dimensione di un monitor è calcolata sulla diagonale ed è misurata in pollici (1 pollice = 2,54 cm).
I monitor si collegano al computer tramite un connettore. I più diffusi sono:
VGA
DVI
HDMI
DisplayPort.
I monitor predisposti possono essere collegati al computer anche tramite le porte USB e Thunderbolt (quest'ultima è usata prevalentemente sui Mac).
Le stampanti
La stampante è una periferica di output che si contraddistingue per svolgere l'operazione di stampa su carta di dati scelti dall'utente.
Per la realizzazione delle stampante sono disponibili diverse tecnologie che ne influenzano la destinazione d'uso.
Stampanti ad aghi
Presentano una testine di stampa, generalmente costituita da 9, 18, 24 oppure 36 aghi, mossi da elettromagneti. Gli aghi battono sulla carta attraverso un nastro inchiostrato mentre si spostano lateralmente sul foglio.
La risoluzione in queste stampanti è misurata in CPI (caratteri per pollice), ovvero il numero di caratteri che possono essere contenuti in senso orizzontale in un pollice (2,54 cm).
Queste stampanti fino all'avvento delle stampanti a getto d'inchiostro erano utilizzate negli uffici e in luoghi domestici.
Oggi l'uso di questa tecnologia è limitato ma non è del tutto sparito e si usa ancora negli uffici dove è richiesta la stampa su fogli a ricalco.
Inoltre le stampanti ad aghi sono presenti nella maggior parte delle validatrici nelle stazioni ferroviarie e sui bus.
Stampanti a getto d'inchiostro
Il getto di inchiostro è una tecnologia di stampa che consiste nel proiettare minuscole goccioline di inchiostro sul supporto da stampare.
Sul carrello sono fissate le testine di stampa, il cui compito è quello di proiettare sul foglio microgocce di inchiostro attraverso minuscoli forellini detti ugelli.
L'inchiostro viene prelevato da serbatoi chiamati cartucce.
Nelle stampanti a colori le cartucce sono solitamente quattro e corrispondono ai colori primari dei pigmenti più il nero.
Il serbatoio del nero è presente sia per ridurre il consumo d'inchiostro sia per migliorare la resa cromatica ed ottenere un nero più intenso.
Stampanti laser
Nelle stampanti laser un ruolo fondamentale è svolto dal "tamburo", un cilindro fotosensibile che, prima della stampa di ogni riga, viene caricato con una carica elettrostatica positiva.
Un laser provvede a togliere la carica positiva in corrispondenza dei punti da stampare.
Infine il toner (una polvere colorante) caricato positivamente viene attratto dalla parti del tamburo con carica negativa e trasferito sulla carta.
Tramite un riscaldatore il toner viene fuso e fissato definitivamente sulla carta.
Gli scanner
Lo scanner è una periferica in grado di digitalizzare un'immagine analogica, come una fotografia, un disegno o un testo scritto, con un procedimento ottico.
Il procedimento in questione, in italiano, è detto scansione ed è corretta l'espressione scandire un'immagine. Si usano anche i termini scannerizzare e scansionare ma sono inglesismi.
Esistono in commercio vari modelli di scanner, alcuni dei quali sono concepiti per scopi specifici. Ad esempio negli uffici postali ci sono scanner concepiti esclusivamente per la scansione dei bollettini postali.
Il più comune è lo scanner a letto piano, adatto a scandire fogli di formato A4 o più piccoli. Spesso lo scanner è abbinato alla stampante che prende il nome di stampante multifunzione.
Le più importanti caratteristiche degli scanner sono la risoluzione di scansione ottica, espressa in dpi, e la profondità di colore espressa in bit.
Di seguito è riportata una tabella orientativa con l'indicazione della risoluzione da utilizzare in fase di scansione nelle varie circostanze
Sito: 7ecnologie
Sezione: 03. Sistemi
Capitolo: 03. Monitor, stampante e scanner
Indice dei capitoli: 00. Risorse - 01. Analogico e digitale - 02. Anatomia del computer - 03. Monitor, stampante e scanner - 04. Sistema Operativo - 05. Bit e byte - 06. Codifica di caratteri - 07. Tutorial - 98. Esercizi
Indice dei paragrafi: 01. Sintesi additiva e sottrattiva- 02. I pannelli - 03. DPI e PPI