02. Concetti generali

Per un certo periodo la Blockchain è stata confusa, o meglio identificata con i Bitcoin e per questo motivo la Blockchain appare spesso associata a un concetto di monetica, di digital currency e di payment. In realtà, come vedremo, la Blockchain ha un grande valore sia nella straordinaria esperienza Bitcoin sia come piattaforma per la gestione di transazioni e scambi di informazioni e dati anche in settori completamente diversi e lontani dal finance e dal payment.

A seconda del punto di vista considerato, la blockchain si presta a diverse definizioni, ciascuna delle quali mette in rilievo un particolare aspetto.

Database di transazioni

La Blockchain è una tecnologia che permette la creazione e gestione di un grande database distribuito per la gestione di transazioni condivisibili tra più nodi di una rete. Si tratta di un database strutturato in Blocchi (contenenti più transazioni) che sono tra loro collegati in rete in modo che ogni transazione avviata sulla rete debba essere validata dalla rete stessa. La Blockchain risulta così costituita da una catena di blocchi che contengono ciascuno più transazioni.

Ogni Nodo è chiamato controllare e approvare tutte le transazioni creando una rete che condivide su ciascun nodo l’archivio di tutta la Blockchain e dunque di tutti i blocchi con tutte le transazioni.

Le transazioni possono essere considerate immodificabili (se non attraverso la riproposizione e la “ri”-autorizzazione delle stesse da parte di tutta la rete). Da qui il concetto di immutabilità.

Ledger (Libro Mastro)

Il Ledger, "Libro Mastro" in italiano, è la base fondamentale della contabilità.

Si può ben dire che i Ledger rappresentano una delle basi della nostra civiltà e del nostro modo di interpretare e gestire le relazioni e le transazioni tra persone e tra organizzazioni. E’ ben difficile stabilire a quando risale l’utilizzo del Ledger, certamente, dal momento in cui, grazie alla scrittura, la nostra civiltà ha iniziato a lasciare una memoria delle proprie azioni il Ledger è diventato un riferimento per le azioni con carattere commerciale o di scambio tra due o più parti.

I Ledger fanno poi riferimento a degli Archivi. In altre parole il Ledger ha valore nel momento e nella misura in cui può essere consultato e permette di stabilire una memoria storica, per controllare, verificare, gestire le transazioni e gli scambi che sono stati effettuati.

Il sistema prevede che i soggetti che partecipano agli scambi ripongano fiducia nell’autorità, nell’autorevolezza del soggetto o sistema che rappresenta il “Centro” dell’organizzazione.

La Blockchain è la realizzazione del Distributed Ledger, che prevede un registro contemporaneamente nella disponibilità di numerosi soggetti "centrali". La fiducia è costruita attorno a un nuovo concetto, il consenso.

Esso si costruisce tramite un processo rigoroso che coinvolge tutti i soggetti e nessuno di essi ha la possibilità di prevalere.

Ma in cosa consiste l’approvazione della rete? Il sito bitcoin.org spiega: “Tutte le transazioni avvengono tra utenti e in genere iniziano ad essere confermate dalla rete nei 10 minuti successivi, attraverso un processo chiamato estrazione dei dati”. Definito in gergo “mining“, questo processo fa eseguire a un computer fisico dei calcoli matematici molto complessi che sono necessari per dare l’ok alle operazioni. Come ricompensa per questo servizio i “minatori” possono poi incassare commissioni dalle transazioni.

Il processo di approvazione è irreversibile.

Origini

Il primo blockchain distribuito fu concettualizzato da una persona anonima o da un gruppo di persone che vanno sotto il nome di Satoshi Nakamoto nel 2008 ed implementato l’anno seguente come componente principale della valuta digitale bitcoin dove funge da libro mastro pubblico per tutte le transazioni.

L'idea originaria di Nakamoto era quella di tagliare fuori le banche. Si legge nel sommario del paper: “Una versione puramente peer-to-peer di denaro elettronico permetterebbe di spedire direttamente pagamenti online da un’entità ad un’altra senza passare tramite un’istituzione finanziaria”. Bitcoin, infatti, basato sulla tecnologia blockchain, non è gestito da alcuna banca e il suo valore dipende solo dalla fiducia degli investitori.

Oggi investono in questa tecnologia numerosi soggetti che si interessano di finanza. Ad esempio, Barclays, Credit Suisse, Canadian Imperial Bank of Commerce, HSBC, MUFG e State Street si sono unite per lavorare a un progetto della banca svizzera UBS per creare nuova forma di denaro digitale, sempre su tecnologia blockchain, che sarà testata da altre 22 banche, comprese le italiane UniCredit e Intesa Sanpaolo.