02. Classifficazione degli indirizzi IP
Gli indirizzi IPv4, come si è visto, sono costituiti da 4 byte e di norma sono rappresentati tramite la notazione decimale puntata.
Per molti versi è utile fare riferimento agli indirizzi IP considerando direttamente la sequenza di 32 bit da cui sono costituiti.
Anche la maschera è composta da 32 bit e, poiché ha il compito di rendere possibile l'individuazione di NetId ed HostId, ha sempre una struttura ben precisa. Tutte le maschere avranno una successioni di 1 e poi una successione di 0; non può mai capitare che dopo uno 0 vi sia un 1.
Riprendendo l'esempio per l'indirizzo 192.168.10.44 con maschera 255.255.255.0, la rappresentazione binaria è la seguente:
Una volta che l'indirizzo IP è rappresentato nella forma binaria, la classificazione degli indirizzi, sia pubblici che privati, può essere fatta agevolmente attenendosi alla specifica originaria di IPv4, contenuta nella RFC 791 del 1981, che affronta il tema della classful network architecture.
La classe dell'indirizzo si determina in base al valore assunto dai primi bit dell'indirizzo stesso e ciò ne determina la maschera e, di conseguenza, la dimensione della NetId e dell'HostId.
Questo vale per le classi A, B, C che sono quelle considerate usualmente.
Per completezza occorre dire che alle classi già viste se ne aggiungono altre due, denominate D ed E, che sono riservate rispettivamente alle comunicazioni Multicast e per usi sperimentali e che, di fatto, sono poco usate.
Gli indirizzi appartenenti a queste classi sono riconoscibili dal valore assunto dai primi quattro bit:
1110: denota una indirizzo di classe D;
1111: denota un indirizzo di classe E.
La seguente tabella mette in relazione ciascuna classe con il numero di reti differenti che si possono definire in ciascuna di esse e il numero di host assegnabili.
Appare subito chiaro che questa distribuzione degli indirizzi non può avere nessun riscontro reale con le effettive esigenze di strutturazione delle reti a livello globale ed effettivamente in una successiva specifica dell'Internet Protocol, discussa in una RFC dedicata al subnetting, è stato introdotto un meccanismo che consente maggiore libertà nella definizione delle reti.
Sito: 7ecnologie
Sezione: 13. Reti
Capitolo: 03. La suite TCP/IP
Paragrafo: 02. Livello Internet
Approfondimento: 02. Classificazione degli indirizzi IP
Indice dei capitoli: 00. Risorse - 01. Le telecomunicazioni - 02. Il modello OSI - 03. La suite TCP/IP - 04. Il cablaggio strutturato - 05. LAB - 07. Tutorial - 98. Esercizi
Indice dei paragrafi: 01. Network Access - 02. Livello Internet - 03. Livello Transport - 04. Livello Application
Indice degli approfondimenti: 01. Protocolli - 02. Classificazione degli indirizzi IP - 03. Subnetting - 04. Subnetting: esempi - 05. Ping e traceroute - 06. Routing - 07. NAT - 08. Autonomous System - 09. Carrier-Grade NAT - 10. NAT Traversal