Viviamo in un mondo sempre più guidato dagli algoritmi, invisibili ma presenti ovunque: dai social media agli e-commerce, dalle app di navigazione ai motori di ricerca. Sono loro a "semplificare" le nostre vite, suggerendoci cosa comprare, quali notizie leggere, quali video guardare. Ma questa comodità ha un costo nascosto: quanto di ciò che scegliamo è davvero una nostra scelta?
Dietro i consigli personalizzati c’è una profilazione accurata, che spesso anticipa le nostre preferenze e, talvolta, le orienta. In questo contesto, il concetto di agency – la capacità di agire in modo consapevole e autonomo – viene messo in crisi. Quando le opzioni che ci vengono presentate sono il risultato di un filtro algoritmico, possiamo davvero parlare di libertà di scelta? Oppure siamo prigionieri di un'illusione, dove la nostra volontà è influenzata senza che ce ne accorgiamo?
Quanto controllo abbiamo realmente sulle nostre decisioni e su come possiamo riappropriarci della nostra agency in un mondo sempre più profilato.
Spunti di riflessione
L'illusione della scelta: Quando un algoritmo seleziona per noi una lista di opzioni, siamo davvero liberi di scegliere, o le nostre preferenze sono guidate da un sistema che lavora per i suoi scopi (ad esempio, aumentare il tempo di permanenza su una piattaforma)?
L'etica della profilazione: Fino a che punto è etico raccogliere dati personali per "anticipare" i desideri di un utente? C'è un confine tra semplificare l’esperienza e manipolarla?
La trasparenza algoritmica: Quanto sappiamo realmente degli algoritmi che influenzano le nostre vite? Le piattaforme dovrebbero essere obbligate a rivelare come funzionano i loro sistemi di profilazione?
Il paradosso della comodità: Gli algoritmi ci risparmiano tempo e fatica, ma a quale prezzo? Quanto stiamo sacrificando in termini di autonomia e capacità critica per ottenere questa comodità?
La polarizzazione delle scelte: Gli algoritmi tendono a mostrarci contenuti che confermano le nostre opinioni o gusti. Questo restringe il nostro orizzonte mentale e ci impedisce di esplorare nuove idee o prospettive?
L'economia dell'attenzione: I sistemi algoritmici non lavorano per il nostro benessere, ma per massimizzare i loro profitti. Come possiamo proteggere la nostra agency in un modello economico basato sulla monetizzazione del nostro tempo e delle nostre scelte?
L'autoconsapevolezza digitale: Siamo davvero consapevoli di come i nostri dati vengono utilizzati per influenzare le nostre decisioni? Come possiamo sviluppare una maggiore coscienza critica nel navigare le scelte che ci vengono offerte?
La responsabilità degli sviluppatori: Chi sviluppa gli algoritmi ha una responsabilità morale nel progettare sistemi che rispettino la libertà di scelta degli utenti? Come si può bilanciare questa responsabilità con le pressioni aziendali?
Riappropriarsi della propria agency: Quali strumenti o strategie possiamo adottare per recuperare il controllo sulle nostre decisioni in un ambiente digitale progettato per influenzarci?
L'impatto culturale della profilazione: La personalizzazione algoritmica sta ridisegnando la nostra cultura. Quali sono le implicazioni a lungo termine di vivere in una società dove tutto – dalle scelte di intrattenimento alle relazioni personali – è filtrato da un algoritmo?
Risorse audio-video
L'autonomia della scelta: il concetto di agency
Sito: 7ecnologie
Sezione: 19. Tecnologie e società
Capitolo: 06. Algoritmi ed etica
Indice dei capitoli: 01. Social media - 02. Comportamenti tossici e solidali - 03. Identità digitale - 04. Firme e timbri nel mondo digitale - 05. Ingegneria sociale e phishing - 06. Algoritmi ed etica