02. Regole di nomenclatura

La progettazione concettuale si pone ad un livello di astrazione molto alto e quindi non si pone il problema di utilizzare una nomenclatura specializzata per uno specifico sistema informatico, intendendo l'insieme dei programmi e dei sistemi a supporto dell'implementazione.

Con questa premessa è ragionevole affidarsi ad una regola di nomenclatura come di seguito descritta.

    • Entità: si utilizzano nomi al singolare in grado di rappresentare in modo immediato un insieme di istanze omogenee, come ad esempio Studente.

    • Associazioni: si utilizzano verbi all'infinito in grado di rappresentare il legame che sussiste tra le entità coinvolte. Ad esempio tra le entità Studente e Classe il verbo Appartenere rappresenta come le entità sono collegate. La scelta del verbo all'infinito si giustifica con il fatto che le associazioni hanno un doppio verso di lettura e in questo modo si crea una certa simmetria tra i due versi, anche se la lettura richiede sempre uno sforzo di adattamento.

    • Attributi: si utilizzano normalmente nomi al singolare che descrivono una proprietà dell'entità o dell'associazione. Se la proprietà esprime una molteplicità si utilizzerà il plurale. Ad esempio se l'attributo dell'entità Libro richiede di indicare il numero di pagine che lo compongono, si potrà usare Pagine.

Come si diceva in precedenza queste indicate sono solo delle regole "ragionevoli", nulla vieta di affidarsi a tecniche diverse perché una diversa nomenclatura non inficia nella sostanza la fase di progettazione.

Quello che andrebbe evitato è di non seguire alcuna regola e mischiare i termini un po' a caso.